(Liberamente tratto da “In The Pink” di Nick Sedgwick. Nick, un amico di Waters, segui’ i Floyd in tour nel 1974 e 1975, registrando gran parte delle loro conversazioni per un libro che venne poi bloccato dal gruppo, solo per essere pubblicato postumo nel 2017 per volere di Roger)
I Pink Floyd suonarono a Londra tra il 14 e il 17 di Novembre durante il loro “British Winter Tour”.
Iniziato ad Edimburgo due settimane prima dopo un numero ridotto di prove, con un nuovo mixer che nessuno sapeva veramente usare, un direttore luci, Arthur Max, volubile e imprevedibile, tre pezzi nuovi in scaletta, il tour era stato caratterizzato per le prime quattro date da nervosismo ed esibizioni con problemi tecnici e musicali.
Giovedi 14 Novembre:
Dopo le prime quattro date in provincia, in arene di dimensioni abbastanza contenute, l’Empire Pool di Wembley appare almeno grande quanto i palazzetti Americani che i nostri avevano iniziato a riempire, per date multiple, dopo l’uscita di “The Dark Side of the Moon”; il pubblico di Londra comprende amici, parenti, colleghi, stampa e spettatori in generale piu’ esigenti rispetto al resto dell’Inghilterra.
I Pink Floyd hanno anche dato il permesso alla BBC di registrare i concerti e l’emittente Inglese ha affidato il lavoro a Brian Humhpries, gia’ tecnico del suono per “Ummagumma”, “More” e “Zabriskie Point”.
Nelle ore precedenti lo spettacolo, nel backstage, David Gilmour legge distrattamente “Melody Maker”, che contiene un’intervista rilasciata da Rick Wright ad Edimburgo, non autorizzata dagli altri. Con Rick assente, Roger Waters inizia a commentare, “Che bella idea ha avuto”, riferendosi ad un passaggio in cui Rick dice che il gruppo ha un sistema di lavoro che prevede sei mesi di lavoro e sei di pausa, “e’ scritto in un modo che lo fa sembrare un suo suggerimento”. Poi ancora “Almeno non e’ cosi’ male come l’ultima che aveva rilasciato, dopo che Dark Side era appena uscito, quando disse che i testi non sono importanti”.
David continua a leggere, ridendo leggermente, Roger continua “mi piace anche il punto dove Rick da l’impressione di chiudersi lontano nel suo studio tutto il tempo mentre noi giochiamo a golf, navighiamo, e vaghiamo in campagnia.” ” Ne hai parlato con lui?” chiede Nick Sedgwick, “stai scherzando?” “non voglio creare casini”, risponde Roger.
Durante il sound check, David, Rick e Nick suonano mentre Roger sta al mixer con Rufus Cartwright, il loro tecnico del suono e Andy Bereza, che ha progettato il mixer, setta un nuovo dispositivo, chiamato “limiter” che dovrebbe mantenere il livello del suono bilanciato anche quando, per esempio, i cantanti girano la testa rispetto al microfono.
Intorno alle 6.45 il backstage si e’ riempito di ospiti che bevono e mangiano dal buffet; i Pink Floyd sono in una stanza separata, che garantisce un certo livello di quiete e privacy. Li’ il soggetto dell’intervista viene finalmente discusso con Wright. ” Hai rilasciato quell’intervista al giornalista in camerino”? chiede Waters, Rick annuisce. “Beh, pensavo che fosse ovvio che era un coglione” dice Roger. Dopo una pausa Rick risponde “si, ma non ho il tuo intuito, Roger. Pensavo che lo avevamo trattato veramente male”, “giusto” concorda Roger ” Ma per cominciare non avrebbe dovuto essere li. Se vuoi un’intervista non vai a chiederla al fottuto concerto…non se sei un professionista” “e’ sconvolgente come ha manipolato tutto quello che ho detto” spiega Rick scusandosi. “organizzando tutto fuori contesto a suo piacimento”. ” C’e’ un solo modo per rilasciare un’intervista, ed e’ insistendo che sia registrata, o insistendo di poterla leggere prima che vada in stampa…” risponde Roger.
Alla 7.15 l’arena e’ completamente piena di un pubblico un po’ piu’ adulto, elegante e sofisticato rispetto alle date di provincia, l’attesa e’ palpabile. Arthur e’ agitato, Rufus appare molto ansioso, il concerto ha il potenziale per essere memorabile. Grande pubblico, grande arena, Londra. Basta solo che il suono regga.
Ma non regge.
A trenta metri dal palco si sentono a malapena il basso, la batteria e le voci e ci sono file di pubblico per altri settanta metri. Bereza ha la testa fra le mani. Rufus e’ completamente paralizzato, guarda il palco, guarda il mixer ma le sue mani non si muovono.
Intervallo:
Brian Humphries: “stanno litigando la’ fuori. La persona che ha progettato il mixer dice che quello al mixer sta combinando un casino…ho camminato in tutta l’arena e il suono non ha le palle in nessun punto”
Steve O’Rourke: “Non ha toccato niente, non ha cambiato la fottuta equalizzazione una sola volta durante il set. Neanche una volta.”
Roger Waters:” E’ un segaiolo, non e’ vero?”
Rick Wright: “Assolutemente! E’ impossibile che ascolti quello che succede”
Roger: “No ascolta. Voglio dire…quando ero la a fare quello che ho fatto questo pomeriggio, lui sembrava completamente disinteressato”
David: “Penso che sia fuori di testa dal terrore. E’ troppo impaurito per cercare di fare qualcosa. Ha il mixer con l’esatto set up preparato da Roger questo pomeriggio ed ha paura di non avere il permesso di cambiarlo. L’abbiamo spaventato”
Steve, indicando Brian:” Sarei lieto di affidare l’incarico a lui per domani. E dire a Rufus di andare al diavolo.”
Roger: “Se lo puo’ fare, fantastico!”
Brian: “Ok, lo faro’, ma non conosco i nuovi pezzi”
Roger: “Neanche Rufus. (rivolgendosi a Dave) Il mio punto su di lui e’ che e’ un ingegnere del suono da studio, non un performer, chiunque stia al mixer deve performare di continuo esattamente come tutti noi”
Rick: “Dopo quattro concerti e mezzo ti aspetteresti che abbia risolto certi problemi”
Steve: “Bene, ma adesso Rufus deve mixare il secondo tempo. Quali sono i vostri ordini? Reagisce agli ordini del gruppo”
Andy: ” Gli diro’ di alzare il volume finche’ fa male”
Roger:” Questa e’ una cazzata! Ecco, infatti puoi anche uscire adesso dal camerino. Non e’ quello che vogliamo. E’ un trend sadistico del rock and roll che dice che (il volume) deve far male affinche’ tutti lo apprezzino. Dovrebbe invece essere abbastanza alto da farti emozionare senza essere spiacevole.”
Nella seconda parte del concerto il suono non migliora e l’esibizione dei Pink Floyd ne risente. Dopo il concerto Steve O’Rourke licenzia Rufus.
Sabato 16 Novembre:
L’atmosfera durante il pre show di sabato e’ rilassata. Band e crew sono tutti concordi sul fatto che il concerto di venerdi’, con Brian al mixer, e’ andato molto bene. Nick Mason: “il cambiamento ha aperto una dimensione completamente nuova”. Ha rimpianti su come il licenziamento di Rufus e’ stato gestito e parla anche di quanto il gruppo sia stato impietoso nei camerini durante il concerto del giovedi’, ma pensa anche che “un licenziamento immediato sia meno violento di una lunga lotta con piu’ discussioni, fraintendimenti ed un crescendo di frustrazione reciproca”. Ha ascoltato le registrazioni del venerdi’, e malgrado pensi che ci siano errori di tempo e note mancate ritiene il concerto ben riuscito.
La band, dice Nick, era molto sicura di se grazie alla presenza di Brian, come risultato, ognuno dei membri si e’ divertito di piu’. Con un ritrovato senso di sicurezza tutti si sono lasciati piu’ andare, ritrovando un “feeling” che pensavano di aver perduto.
Il concerto di Sabato ha un suono ottimo: il sistema quadrifonico e’ piu’ efficace, batteria e basso sono perfettamente definiti per la prima volta. Il pubblico reagisce bene a “Raving and Drooling”, “Gotta be Crazy” e’ brillante, mentre Brian al mixer interviene costantemente sulle regolazioni.
Durante l’intervallo sono tutti impressionati dal suo lavoro.
“C’e’ riuscito” dice Roger.
“Si!” annuisce Rick “sembra proprio di si”
Arriva Brian, che anche se fosse intimidito non lo da a vedere.
“Penso che sia meglio di ieri” dice Brian.
“Penso che tu sia migliore, Brian” aggiunge David. “Non noi” , “A dire il vero siamo peggiori di ieri, perche’ ieri sera mi e’ proprio piaciuta”. Parlando poi dell’intro di “Gotta be Crazy, “Era troppo bassa stasera e il suono mi sembra orribile, questo e’ il problema. Penso che dovrei farla con una chitarra acustica. Sul disco sara’ suonata con un’acustica”.
Continua Steve O’Rourke :” Piu’ l’ascolto, piu’ penso che Shine On dovrebbe chiudere il primo tempo, con Raving and Drooling in apertura, specialmente la parte con la registrazione di Jimmy Young”. “Si”, dice Roger mostrando scarso interesse, “potrebbe essere meglio cosi'”.
“Dark Side of the Moon” e il bis, “Echoes”, sono ben eseguite ma, malgrado Brian, non del tutto memorabili. Il pubblico le adora. Ci sono facce del tutto catturate dalla musica, qualche idiota che balla, e, alla fine dello show, un applauso clamoroso.
Domenica 17 Novembre, post concerto.
La band si trova a cena al J. Arthur, un ristorante elegante ed esclusivo in King’s Road in Chelsea. Roger dice a Nick S. “Questo e’ stato il primo concerto veramente riuscito del tour”, “Per due settimane volevo squoterti per le spalle e dirti ‘non e’ cosi’ di solito, non e’, non e’!'”
A volte queste cene diventano feste con tutti alticci, altre volte occasioni in cui le persone cercano di parlarsi onestamente. In questo caso Steve O’Rourke cerca di capire, parlando con Judy Waters, quanto Roger, che considera il motore del gruppo, sia davvero ancora motivato dopo il successo di “The Dark Side of the Moon”. L’anno di pausa che la band ha preso dopo il disco ha spaventato il manager. I commenti di Waters che seguono non calmano le sue ansie: “Tutte le persone coinvolte dovrebbe farsi un esame di coscienza” ” E forse la band dovra’ sciogliersi per completarlo”.
Steve pero’ vuole assultamente che i “ragazzi” restino insieme. “Non per i soldi, ma perche’ adoro il gruppo, la musica” “Come cazzo fai ad essere sicuro che non sia per i soldi?” chiede Roger, “Non sono sicuro neanche della mia motivazione riguardo a quell’aspetto”.
Note finali:
Scaletta:
“Shine on You Crazy Diamond”
“Raving and Drooling”
“You’ve Got to Be Crazy”
Intervallo
“The Dark Side of the Moon”
Bis
“Echoes”
La registrazione della BBC fu trasmessa su BBC Radio 1 (solo Dark Side), l’11 Gennaio del 1975. Divento’ in breve un bootleg molto diffuso, intitolato all’inizio “Stoke” e poi conosciuto come “British Winter Tour” che abbe discrete vendite perche’ in molti pensarono che fosse ufficiale.
Pink Floyd – Live At Wembley 1974 (Full Concert) – YouTube
I PInk Floyd hanno pubblicato tutti i brani del concerto in tre occasioni diverse.
I brani del cofanetto “Wish You Were Here/Immersion” sono stati registrati il 15 novembre 1974. I brani da “Speak To Me” a “The Great Gig in the Sky” sono stati registrati il 16 novembre 1974, mentre le tracce da “Money” a “Eclipse” furono registrate il 15 novembre 1974, con inserti dal 16. “Echoes” è stata registrata il 16 novembre. Le prime tre tracce sono state pubblicate come parte del cofanetto “Wish You Were Here/Immersion” nel novembre 2011. L’intera performance di “The Dark Side of the Moon” è stata pubblicata due mesi prima, nel settembre 2011 come parte del cofanetto “The Dark Side of the Moon/Immersion”. Il bis, “Echoes”, non è stato pubblicato fino a novembre 2016, quando è stato incluso nel cofanetto “The Early Years”.
A fine Marzo il disco uscira’ per la prima volta in vinile (solo Dark Side) in occasione del cinquantenario di ” The Dark Side of the Moon”.
Fonti: In the Pink (Not A Hunting Memoir) by Nick Sedgwick | Goodreads
Pink Floyd – Empire Pool Wembley 14 November 1974 – Pink Floyd – A Fleeting Glimpse (pinkfloydz.com
Carlo Maucioni dice
L’arte dei PINK FLOYD è ormai consegnata alla storia dell’arte. E le pagine di tale storia devono essere scritte dopo approfondite e precise ricerche, come questa qui pubblicata.
Ottimo lavoro, Enrico; un accorato GRAZIE!
Pablo dice
Stupendo lavoro
Enrico Soldatini dice
Grazie