“Trent’anni dopo è la stessa vecchia melodia
Non più vicino alla pace dell’uomo sulla luna
Il presidente è ancora pazzo come un matto
Continua a litigare in qualche saloon straniero
Le bombe continuano a cadere dal cielo
Le band suonano ancora “Miss American Pie”
L’artigliere dorme ancora in qualche campo straniero
I ragazzi stanno ancora tornando a casa su uno scudo
E niente è reale. “
A trent’anni di distanza da “Amused to Death”, Waters ha aggiunto una nuova strofa a “The Bravery of Being out of Range” e dev’essere difficile cantare, con la voce segnata dal tempo, dopo una vita spesa a cercare di cambiare il mondo, che niente è veramente cambiato.
Eppure Waters continua a provarci, ed ecco finalmente pubblicate le “Lockdown Session” alla vigilia di un tour europeo nell’anno in cui Waters compirà 80 anni.
Nata a cavallo tra i concerti dell’”Us + Them”, dove i pezzi furono suonati come bis e “This is Not a Drill”, la nuova raccolta di Waters offre reinterpretazioni folk-minimaliste-semi acustiche di alcuni dei brani più significativi di “The Wall”, “The Final Cut” e “Amused to Death”.
Tra le varie reinterpretazioni, sono quelle tratte da “The Final Cut” le più riuscite di queste “Lockdown Sessions”: la voce di Waters spazia tra tonalità consone alla sua età, le Lucius armonizzano dove un tempo si urlava e le canzoni hanno mantenuto drammaticità ma guadagnato in grazia; queste “The Gunner’s Dream” e “Two Suns in the Sunset” rendono giustizia alla sottovalutata musicalità di Roger Waters.
Nell’ultima fase della sua carriera, l’ex Pink Floyd continua a lottare, stupire e regalare grande musica.
Alessandro dice
Ho sentito più volte queste sessioni, che trovo bellissime e toccanti. Hanno il merito, tra l’altro, di ricordarci quanto fossero intense le canzoni di The final cut (di cui vengono reinterpretati due pezzi, The gunner’s dream e Two suns in the sunset), un album che personalmente ritengo sottovalutato, forse perché va ascoltato con concentrazione, dall’inizio alla fine, e perchè qui la comprensione dei testi è fondamentale, ancora più che in altri lavori. Chi non mastica l’inglese si perde quindi molto.
Non vedo l’ora di andare a vedere e ascoltare il grande Roger il 28 marzo al Forum di Assago! Sto contando i giorni.