Una discussione con Lee Harris, chitarrista dei “Nick Mason’s Saucerful of Secrets”, nel giorno del loro ritorno in Italia.
I “Saucerful of Secrets” di Nick Mason tornano in Italia per 6 imperdibili concerti, cominciando stasera da Vicenza, per poi toccare Palmanova, Cattolica, Matera, Pompei e Gardone Riviera.
Il leggendario batterista, con il veterano bassista e cantante Pink Floyd e David Gilmour (oltre a molti altri) Guy Pratt, Gary Kemp degli Spandau Ballett alla chitarra e alla voce, Dom Beken alle tastiere e il chitarrista dei Blockheads Lee Harris, hanno resuscitato non solo le canzoni, ma anche lo spirito degli anni dei Pink Floyd anni precedenti a “The Dark Side of The Moon”.
Pur rendendo omaggio agli straordinari lavori che Mason, Barrett, Wright, Gilmour e Waters hanno creato tra il 1967 e il 1972, i “Saucers” non sono una tribute band: il senso di divertimento, cameratismo, creatività che traspare dai loro concerti gli conferisce un’atmosfera unica e una personalità chiara se paragonata a quanto si e’ ascoltato in ambito Floydiano negli ultimi anni, e questo non si riferisce ai bravissimi Brit Floyd o agli Australian Pink Floyd, ma agli spettacoli dal vivo degli altri due Floyd sopravvissuti, Roger Waters e David Gilmour.
Abbiamo avuto modo di fare qualche domanda a Lee Harris, il “guitar hero” dei “Saucers” e colui che per primo ha proposto questo tipo di progetto a Nick Mason and Guy Pratt.

Floyd Channel: questo progetto è meraviglioso sotto tanti punti di vista. Il più ovvio è che riscoltare dal vivo il “battito del cuore dei Pink Floyd” è un piacere assoluto. Come ci si sente a suonare con lui?
Lee Harris: È ovviamente bello suonare con Nick. Nel nostro film “live at the Roundhouse” dico che la prima volta che abbiamo suonato insieme in una stanza è stata interessante perché lui non aveva mai suonato con me prima, ma io suonavo con lui da 30 anni! Sono stato molto fortunato a suonare con un discreto numero di musicisti che finora ho ammirato come grandi musicisti nella mia carriera ed è sempre un’emozione suonare con qualcuno che hai ascoltato e di cui hai comprato glialbum.
FC: Il secondo è che avete riportato i pezzi di Syd Barrett nelle classifiche, come riesci a evocare sia il suono che l’atmosfera unica delle sue canzoni?
LH: Mi fa piacere che tu lo pensi. Ci sono solo circa 20 minuti di canzoni di Syd nel nostro show, quindi è davvero cruciale che abbiano importanza. E’ importante avere rispetto per i pezzi. Ho sentito per la prima volta molta di questa musica quando avevo 9 anni. Potrei non averla capita o addirittura, oserei dire, non apprezzata molto ma è sempre stata lì. Penso che soprattutto con la musica di Syd aiuti il fatto che non stiamo cercando di farla suonare esattamente come le registrazioni originali. Stiamo reinterpretando, non ricreando, e mi piace pensare che sia esattamente come l’avrebbe fatto lui ed è ciò che rende ogni serata diversa.
FC: Tra pochi giorni “Echoes” e “A Saucerful of Secrets” risuoneranno di nuovo tra le rovine e i fantasmi di Pompei. I fan non vedono l’ora perché non potrebbe essere piu’ inconico di cosi’, è un’occasione speciale anche per te e per il resto della band?
LH: Ho capito dai commenti sui social media che c’è molto interesse per il concerto, e suppongo che le persone non vedranno l’ora di ascoltare le tracce che suoniamo dal film in quell’ambiente. Sono certo che sarà un giorno speciale per le persone che stanno compiendo il pellegrinaggio. Ma parlando personalmente, ogni spettacolo dovrebbe essere speciale. Forse chiedimi dopo e avrò una migliore una migliore idea dell’esperienza.
FC: Anche alcuni dei migliori momenti del compianto Rick Wright torneranno a Pompei, è bello che Rick stia ottenendo più riconoscimenti e qualcosa si sta finalmente muovendo in termini del suo catalogo, hai avuto la possibilità di ascoltare il remix di “Wet Dream” di Steven Wilson?
LH: No, non ho ancora ascoltato l’intero remix, ma so che tutte le persone coinvolte ne sono molto contente e che Steven (per il quale ho suonato nel nuovo album solista) è brillante in quello che fa.
FC: Per quale motivo suonerete al “Teatro Grande deli Scavi” di Pompei invece dell’Anfiteatro Romano?
LH: Non è più disponibile per i concerti. Hai sentito la nostra interpretazione di “Set The Controls”? I subwoofer possono probabilmente sbriciolare ciò che resta della sede originale!
FC: Ci saranno sorprese nel set per questa nuova tappa del tour? “Cymbaline” sembra essere un pezzo dell’epoca preferito dai fan e la sua assenza è notevole.
LH: No. Questi spettacoli sono ancora pubblicizzati come The Echoes Tour
FC: Qualche possibilità di un album dal vivo “encore” con “Echoes”?
LH: Suppongo che ci possa essere in futuro, ma per il momento non abbiamo piani. Personalmente, penso che probabilmente abbiamo bisogno di più di 30 minuti di musica che non sia anche nel pacchetto Roundhouse per renderlo fattibile e attraente. Siamo, in sostanza, una band/progetto dal vivo e penso che sia proprio così che dovremmo essere vissuti. E per finire, vorrei dire a certe persone: per favore. PER FAVORE, mettete via i vostri dannati telefoni e goditevi il concerto. Smettetela di guardarlo attraverso un telefono. State rovinando il vostro divertimento e quello delle persone sedute intorno a voi!
Biglietti e info: Nick Mason’s Saucerful Of Secrets (thesaucerfulofsecrets.com)
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