a cura di Micol Chiarantini
Nasce il 6 marzo 1946 e cresce a Cambridge da una famiglia ricca di interessi. Fin da piccolo David ha una forte predisposizione per la musica. A tredici anni eredita da un vicino il suo primo strumento musicale: una chitarra spagnola da poco prezzo.
Coetaneo e amico di Syd Barrett, condivide con il “diamante pazzo” i primi accordi e le prime esperienze di vita.
Concluse rispettivamente le scuole superiori si iscrivono entrambi al Cambridge College of Arts and Technology dove la loro amicizia comincia a farsi sempre più forte, e il loro modo di suonare si affina prendendo forme nuove.
Nel 1963 Gilmour fonda il gruppo dei Jokers Wild: l’obiettivo di David e compagni è quello di sfondare nel mondo della musica leggera.
Indipendente e determinato a suonare e a inseguire il suo sogno, il chitarrista prova a fare mille lavori per sbarcare il lunario. Tra i vari lavori il più lucroso fu, senza dubbio, quello di fotomodello maschile.
La sua risolutezza è ben presto ripagata, già nel 1964 i Joker Wild furono il gruppo spalla degli Animals. Con i proventi delle tournèe il gruppo riesce a incidere un disco autoprodotto tirato in un centinaio di copie, che ebbe un discreto successo tra amici e parenti dei componenti della band. La storia dei Joker Wild, tuttavia, era al declino. Ben presto il gruppo si scioglie in favore dei Flowers, ma il tanto bramato successo, a cui aspirava Gilmour, tardava ad affacciarsi. L’esperienza dei Flowers naufraga presto, nasce un trio dal nome Bullitt, di cui Gilmour è il chitarrista.
All’improvviso però le cose prendono un’altra piega.
Una sera a Londra David è testimone di una ormai tipica disastrosa esibizione dei Pink Floyd, in cui Syd completamente assente e perso nel suo universo di droghe e malinconia, non riesce a suonare.
È il momento della proposta.
In quella stessa serata Mason chiede a Gilmour di unirsi al gruppo, è il Natale del 1967. David sorride alla sorte e accetta.
Per festeggiare la nuova vita da membro dei Pink Floyd Dave compra anche quella che sarebbe stata in assoluto la sua chitarra preferita: una Fender Stratocaster. L’ingresso di Gilmour è ufficializzato a livello di stampa nel 1968.
L’arrivo del chitarrista porta ai Floyd una musicalità armoniosa e adattabile; in quel momento di crisi e tensione l’ingresso di David nel gruppo è una ventata di aria fresca.
Da allora la chitarra e la voce di Gilmour non ha mai smesso di suonare. Ha firmato canzoni struggenti e conturbanti come Echoes (1971), ha partecipato alle atmosfere allucinanti di Atom Heart Mother (1970), è stato presente nelle dinamiche del gruppo apportando sempre il suo stile personale.
Amico-nemico di Waters, è David l’unico che durante la realizzazione di Animals (1977) e poi di The Wall (1979) firma alcuni pezzi come co-autore.
In The Wall il suo contributo è in Comfortably Numb, Run Like Hell, Young Lust.
All’indomani di The Wall i rapporti tra Roger Waters e compagni hanno un brusco cambiamento che si concretizza nel 1985 con la rottura definitiva tra il bassista e il resto del gruppo. Gilmour, superata la fine della collaborazione artistica, ha la sua occasione di riscossa, traghettando i Pink Floyd verso un nuovo successo.
Waters, dopo aver realizzato nel 1983 The Final Cut praticamente da solo, ritiene Gilmour e compagni creativamente finiti. Nel periodo seguente, tuttavia, Gilmour stava realizzando il suo terzo album come solista; quel suo terzo album trovò metamorfosi como nuovo album dei Pink Floyd post Waters.
Nasce A Momentary Lapse Of Reason nel 1987, in cui le parti musicali tornano a primeggiare sui testi. Il successo mondiale ottenuto dall’album porta il trio persino a Mosca nel 1989, oltre ai concerti davanti alla Reggia di Versailles e sulla laguna di Venezia; David Gilmour non poteva chiedere di meglio.
The Division Bell del 1994 è la consacrazione. La vena compositiva di David scorre veloce armonizzandosi perfettamente con Mason e Wright, raccontando come in una antologia le sonorità tipiche del suono floydiano.
Il mondo applaude ai nuovi Pink Floyd, che concludono il disco e la loro storia con la canzone simbolo High Hopes e l’anno dopo con l’album live Pulse.
LAVORI SOLISTI
Di tutti i membri dei Pink Floyd, Dave Gilmour è stato sicuramente di gran lunga il più attivo come solista. Oltre ad aver collaborato con molti artisti, ha prodotto anche molti dischi. Si è poi esibito in numerose occasioni, spesso in concerti di beneficenza, e ha scritto e inciso colonne sonore per la tv.
È del 1978 l’album di matrice chitarristica David Gilmour in cui riunì i vecchi compagni di gruppo dei tempi di Cambridge.
Del 1984 è About Face, un album di pop adulto orecchiabile.
Come produttore Dave ha lanciato The Madcap Laughs di Barrett così come anche l’album Barrett del 1970 e nel quale album ha suonato anche il basso. Ha scoperto e lanciato la cantante Kate Bush.
Ha collaborato musicalmente con diversi artisti del panorama mondiale come Supertramp, Paul McCarty, Grace Jones, Bryan Ferry, Donovan, Sowy White solo per citarne alcuni. Nel 2001 e 2002 si è esibito a Londra e Parigi in alcuni concerti semi-acustici, a cui hanno assistito molti fan italiani che fanno parte di Floyd Channel. La testimonianza è affidata al dvd “David Gilmour in Concert“.
Nel 2005 incide “On a Island”, che uscirà il 6 marzo 2006, giorno del suo 60° compleanno. Al disco segue un tour europeo in teatri e luoghi storici, che vede anche sei date in Italia: a Milano il 24 e 25 marzo, a Roma il 26 marzo, 2 agosto a Firenze e Venezia 11 e 12 agosto.
David Gilmour : L’anima musicale dei Pink Floyd, sette note per conquistare il mondo.