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Dopo aver fantasticato per mesi guardando questa foto, molti di noi, 25 anni fa, corsero a comprare ”The Division Bell”. Il primo ascolto confermo’ a chi scrive l’aspettativa di un album più di gruppo e genuino rispetto al precedente. Non poteva essere altrimenti, visto il ritorno di Wright e il pieno impiego di Mason. Non si trattava però di un disco “diverso da qualsiasi cosa abbiamo fatto prima” (Wright, Dicembre ‘93), ma al contrario c’erano innumerevoli riferimenti al passato. La sperimentazione faceva capolino a tratti, addomesticata dal desiderio di Gilmour di rimanere ancorato alla tradizione e valorizzare marchi di fabbrica solidi come la sua voce e chitarra. Un po’ troppe volte la promessa della copertina di un album inquietante non viene mantenuta. Nonostante questo “TDB” e’ invecchiato benissimo, anzi, non sembra essere invecchiato affatto: averlo inciso come un classico l’ha reso un classico. ”Cluster One”, “Marooned”, “Poles Apart” e “High Hopes” sono tra le più belle canzoni dei Pink Floyd. “Wearing the Inside Out”
fu amore al primo ascolto. Altre, tipo “Take It Back” e “ Lost for Words”, non aggiungono niente di nuovo alla storia della band.
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