Traduzione
Inside Out non e’ certamente il libro che potra’ rispondere alla grande domanda, quella sulla vita, l’esistenza e tutto il resto, che nel mondo Floyd significa sapere come sono andate veramente le cose e soprattutto come andranno. E’ pero’ un libro ben fatto che rispecchia in pieno la personalita’ di Nick Mason, con senso dell’umorismo Inglese e la voglia di raccontare frenata dallo stare sempre a meta’ strada tra la diplomazia e il doppio gioco.
Io e Zack abbiamo incontrato Mason dopo una lunga due giorni e mezzo di domande di ogni tipo, ed anche quelle che ci eravamo preparati raccogliendole sia dal sito che insieme ai ragazzi del newsgroup italiano sono state depennate ad una ad una durante la video chat organizzata dalla Rizzoli.
Abbiamo quindi improvvisato una intervista semplicemente sfogliando il libro, cercando di non annoiare Mason con le stesse domande, e cercando di goderci uno di quei momenti che non capitano proprio spesso nella vita: incontrare e parlare con una leggenda rock.
Ci perdoneranno quindi i piu’ accaniti se anche la nostra intervista, come il libro “Inside Out”, non ha in se la risposta alla grande domanda, quella sulla vita….insomma, avete capito.
Ci siamo presentati e con italica ruffianeria abbiamo deciso di iniziare la nostra conversazione con un regalo da parte di tutti gli iscritti a Floyd Channel, un libro sul pittore giapponese Hokusay, il cui piu’ celebre quadro, “La Grande Onda Al Largo di Kanagawa”, e’ stato per anni stilizzato su una batteria di Mason.
Un bel respiro e via con l’intervista:
FLOYD CHANNEL: In questi giorni ti hanno fatto praticamante tutte le domande ed hai dato tutte le risposte, oltre a quelle sul libro.
NICK MASON: (ridendo) Si!
F.C: Ci piace considerare il tuo libro come un bel regalo per i Fans Italiani, quindi abbiamo pensato di regalarti anche noi un libro.
N.M: Oh, grazie tante! (dopo aver scartato il pacchetto) Oh, molto bello, grazie mille, adorabile!
FC: Ti ricorda qualcosa questo libro?
NM: Certo!
F.C.: Sono un batterista anche io e stato sempre molto colpito da quella batteria con l’onda che avevi negli anni settanta
NM: ho ancora quella batteria, e’ nel mio ufficio.
FC: Perche’ proprio quell’immagine? L’avevi addirittura su alcune t-shirts
NM: mi piace molto la pittura, c’era una ragazza, una designer assistente di Terry Gillian, allora menbro dei Monthy Python e responsabile di tutte le loro animazioni.
Le chiesi di fare il design per la mia batteria, deve essere stato dopo che Keith Moon si era fatto fare la famosa Pictures of Lily (il nome che il compianto batterista degli Who aveva dato ad una spettacolare Premier completamente dipinta n.d.r.).
Mi presento’ tante idee ma due in particolare mi colpirono, una con una giostra Inglese, come un carosello con oro e altro, e quella “Hokusay”, che mi piceva perche’ piu’ efficace per realizzare l’idea di un disegno che avvolgeva i tamburi per poi salire verso il cielo. E’ ancora bella.
FC: ho notato anche da alcune foto che quella batteria aveva degli specchi retrovisori…
NM: come? (momento di imbarazzo per la mia scarsa pronuncia), a si, per poter seguire i filmati che usavamo dal vivo. Molto spesso provavo ad essere in sincronia con le immagini o a rallentare la musica per essere a tempo (con i video n.d.r) non potevo girarmi in qua e in la’ per seguire il filmato! (mimando il gesto di suonare e girarsi indietro un paio di volte) Quindi era un modo molto pratico per essere a tempo con le immagini.
FC: Ed in qualche modo ti potevi ricollegare alla tua grande passione per le auto… con gli specchi!
NM: bhe’ (ridendo) alla fine sembrava piu’ uno scooter!
FC: (sfogliando il libro) la cosa che mi ha sorpreso e fatto piu’ piacere leggendo il libro e’ che inizia con il nome Roger Waters e finisce parlando della vostra riconciliazione, si puo’ considerare come la storia di una band e la storia della vostra amicizia?
NM: Si, assolutamente, altri me lo hanno fatto notare, non mi ero reso conto, anzi mi ero dimenticato di aver iniziato il libro cosi’. Ma non c’e’ nessun dubbio che uno degli elementi che mi ha aiutato a chiudere il libro e’stato l’avere finalmente una fine per la storia . Quella ( indicando l’ultimo capitolo n.d.r.) era la fine pronta dal 1994, ma e’ stato il fatto di avere una vera chiusura che mi ha fatto capire “ fatto, finito”. l’episodio con Roger e’ stato ottimo come finale, un happy ending.
FC: (soffermandosi sulla grande foto con tutta la “famiglia” Floyd sulla spiaggia) questa foto e’ particolarmente bella, sembrate una grande famiglia piu’ che una band, e questa bambina e’ l’attrice Naomi Watts (The Ring, 21 grammi n.d.r.), sei sempre in contatto con lei?
NM :Bhe’, no, da quando ho scritto il libro e’ tantissimo che devo chiamarla anzi, scusa, (prende l’agenda e si segna di chiamarla, esilarante!), la scorsa settimana ero in America e lei vive prevalentemente a Los Angeles, ma mi sono dimenticato.
FC: (soffermadosi sulla foto delle piramidi da dark side) C’e’ una domanda ricorrente, molte persone si ricordano ancora per il vostro famoso concerto in Egitto…che non avete mai fatto ! Era davvero un vostro progetto?
NM: E’ sempre stata un’idea, una buona idea, ma penso che sarebbe veramente difficile da realizzare: riuscire a fare arrivare fino a li’ un pubblico ma anche suonare li’ da soli, non per un problema logistico, ma per una notevole preoccupazione per i monumenti, che potrebbero essere rovinati dal suono, ed io non voglio passare alla storia come l’uomo che ha distrutto le Piramidi E Venezia!
FC: (soffremandosi sul capitolo dedicato a animals) So che non ami i bootlegs.
NM: No, non particolarmente.
FC: Sono pero’ la chance per molti di avere un’idea dei vostri spettacoli negli anni settanta. Ho notato che il tuo stile dal vivo, soprattutto allora, era molto spettacolare, mentre in studio eri molto piu’ pulito e spazioso, penso che “Animals” sia invece l’album in cui suoni piu’ come facevi dal vivo, che ne pensi?
NM: Non ci avevo mai pensato, era probabilmente sotto diversi aspetti uno degli album piu’ “liberi” dal punto di vista di quello che stavamo suonando, e non mi ricordo di nessuno li a dare suggerimenti per le parti di batteria. Al tempo di The Wall invece eravamo dentro ad arrangiamenti molto piu’ restrittivi dove gli spazi erano piu’….(stretti? n.d.r). Non ci avevo mai pensato prima ma e’ probabilmente vero, e’ l’album piu’ spettacolare. Penso ad una canzone come Sheep…
FC: (soffermandosi su una foto tratta dai concerti di The Wall) passare da suonare dietro ad un muro a scrivere un libro e andare in giro incontrando i tuoi fans e rilasciando interviste e’ un bel cambiamento da un punto di vista comunicativo…
NM: E’ un grande cambiamento ma e’ anche un’opportunita’ che non esisteva prima, perche’ non puoi fare questo tipo di promozione ad un disco o ad uno spettacolo dal vivo, un libro e’ un progetto molto piu’ piccolo. Puoi tranquillamente presentarlo davanti a qualche centinaio di persone e firmare senza problemi 150, 200 copie. Non si puo’ andare a giro e firmare migliaia di copie di un album. E comunque sarebbe meno importante, insomma, quando vuoi un album firmato vuoi che tutta la band lo faccia, non solo il batterista, non avrebbe alcun senso. Un libro e’ una opportunita’ diversa.
FC: Parlavi di albums. Penso che questo libro sia l’unica opera originale, nuova, ad arrivare da un Floyd in dieci anni, l’ultimo album era del 1994, certo ci sono state le compilations e le riedizioni, ma questa e’ la prima “forma d’arte” originale, insomma un bel regalo. Come ti senti pensando a fare anche musica nuova…so che vorresti farlo…
NM: Si, mi piacerebbe fare nuova musica, ma e’ semplicemente impossibile finche’ non lo vorranno anche tutti gli altri. Il libro e’ un sostituto molto valido e mi ha tenuto molto occupato per la stesura e la promozione..
FC: sta anche catturando molta attenzione, da parte dei fans e non solo, in tutto il mondo:
NM: Spero, perche’ ci sono tante cose dentro, non molte storie completamente nuove, ma molte di esse sono la versione “concordata” di tra noi nella band, quindi sono molto accurate.
FC: Il The Division Bell tour era veramente spettacolare, e la VHS e’ ancora molto attuale, un tour che potrebbe essere fuori anche adesso, malgrado siano passati dieci anni. So che il DVD dovrebbe contenere degli extra, canzoni escluse dalla video cassetta?
NM: non lo sappiamo ancora, al momento non riusciamo a metterci d’accordo su quali extra includere nel Dvd ma lo sapremo presto, abbiamo tracce audio per qualche extra e vorremmo mettere anche qualche visuale diversa ed elementi non inclusi nella cassetta. Potrebbe addirittura essere un doppio, ma dobbiamo essere sicuri di avere il materiale per cui ne valga veramente la pena. Purtroppo non posso ancora dirti cosa aggiungeremo, perche’ ne stiamo ancora discutendo.
FC: Penso che sarebbe bello includere Astronomy Domine’, la batteria era veramente spettacolare…
NM: Si, una grande parte di batteria! era veramante un gran divertimento suonarla! (con gran sorriso, nostalgia? N.d.r.)
FC: c’e’ un’altra foto nel libro che mi ha reso veramente felice, questa di Douglas Adams che suona con voi, il film tratto dal suo libro “La Guida Intergalattica Per gli Autostoppisti” sta per uscire in questi giorni. So che era da sempre uno dei suoi piu’ grandi desideri. Hai visto il film?
NM: Non l’ho visto, l’ha visto mia moglie. Purtroppo ero a New York quando c’e’ stata la prima. Mi ha detto che e’ un bel film. Ma e’ semplicemente grandioso che alla fine sia stato fatto, nel bene o nel male, dopo tutti gli sforzi di Douglas.
FC: ti ricordi cosa suono’ con voi?
NM: Probabilmente Run Like Hell.
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FC: Nel libro dici che dopo il tour di Animals pensavi di aver raggiunto il top della vostra carriera, e che sarebbe stato difficile fare di meglio. Gilmour e Wright registrarono due album solisti, ma dopo una boccata d’aria fresca avete fatto The Wall, che e’ veramente un capolavoro. Possiamo pensare di essere nella stessa situazione, tutti impegnati a progetti solisti e poi magari un giorno…
NM: (ridendo n.d.r.) non e’ esattamente la stessa situazione, David e Richard pensavano che che la band non avrebbe piu’ lavorato insieme, ma Roger arrivo’ con un bel pezzo di album pronto. In questo momento nessuno sta lavorando ad un album, a meno che David non lo stia facendo veramente in segreto…
FC: Ma Gilmour sta lavorando ad un progetto solista…
NM: Penso che potremo riparlare di un disco come band magari tra un anno, dopo il disco solista di David.
FC: Sul libro parli di un ipotetico unplugged dei Pink Floyd, ma ho visto David Gilmour live nel 2002 e quello piu’ o meno era un unplugged dei Pink Floyd…
NM: si, mi piacerebbe farlo e sarebbe progetto diverso da quello che ha fatto David, penso che la musica sarebbe diversa, non penso che il fatto che lui abbia fatto quell’unplugged possa precludere il nostro, ma niente di definito per il momento…insomma, non ci sono piani in questo senso.
La prossima domanda e’ per patiti di auto, quindi, per chi vuol parlare solo di musica, l’intervista si chiude qui, altrimenti…
FC: Ci sono molti dibattiti su un tema che non e’ strettamente musicale. Davvero la tua McLaren F1 e’ la migliore gran turismo mai costruita? E’ meglio quella o la tua Ferrai Enzo?
NM: Sono auto molto differenti, e rappresentano due diversi periodi tecnologici. Secondo molti aspetti la McLaren e’ un progetto perfetto, perche’ deriva dalla visione di un solo uomo. E’ tutta progettata da Gordon Murray ed ogni singolo dettaglio e’ esattamente come lui lo ha voluto.
La Enzo e’ una auto favolosa ma e’ grossa, davvero grossa te lo assicuro, e non e’ perfetta. Le meccaniche sono sensazionali, ma ci sono parti secondo me imperfette.
La vista laterale e’ davvero scarsa se la vuoi usare su strade aperte, ad esempio per girare intorno ad una rotonda, e molta della tecnologia e’ veramente adatta solo alla pista.
Sai, c’e’ il Lounch Controll ( dispoditivo per fare partenze a razzo modello Formula 1), ma lo usi tre volte e devi cambiare la frizione…
FC: l’hai mai provato?
NM: Certo, sono alla mia seconda frizione!! E’ incredibile, ma devi rimandare la macchina indietro alla fabbrica dopo 700 miglia perche’ la frizione e’ partita e loro ti dicono, “mi spiace, la frizione non era in garanzia…”
Le sospensioni della McLaren, paragonate a quelle di oggi, sono veramente antiquate, ma malgrado questo amo la cura dei dettagli in quella auto, tutto e’ esattamente dove dovrebbe essere, e questo e’ nella tradizione di auto classiche come le vecchie Bugatti o simili.
FC: so che la tua McLaren e’ anche una versione molto speciale.
NM: si, la McLaren costrui’ 70 GT e 30 GTR che era la versione da competizione. La mia e’ una GTR, la versione da competizione, riconvertita in auto stradale. Marmitte, fari ed altre modifiche necessarie per renderla legalmente circolante per strada.
Ma in fondo e’ un’auto da corsa, un’idea particolarmente stupida ( ridendo n.d.r.)…
L’intervista finisce qui, e l’impressione generale e’ quella che Nick sia un gran gentleman.
Ci sarebbe potuta scappare la domanda sul Live 8, visto che le voci in quei giorni erano insistenti…purtroppo per timidezza o educazione, ed educazione ne ha avuta tanta lui, che prima di andare via e’ tornato indietro a salutare i suoi intervistatori per caso…
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