[ad_1]
Negli anni molti hanno associato al suono di Wright l’espressione, molto riduttiva, di “tappeto di tastiere”, come se Rick, in carriera, avesse solo fatto suoni di sottofondo per i soli di chitarra. E’ un cliché nato più dai tentativi d’imitazione del suono Floydiano di Waters, Gilmour e i Pink Floyd senza Wright che dalla realtà.
Il punto di partenza e a volte di arrivo per Wright e’ stato in realtà spesso il piano e i suoi momenti compositivi migliori sono quelli in cui ha pescato nei classici jazz accordi dissonanti ed esotici rispetto alle idee piuttosto convenzionali di Waters e Gilmour.
In questi senso Wright e’ stato, come autore, ben più simile a Barrett che agli altri.
Ha certo anche creato suoni suoi come “quel” corno francese, o le varie combinazioni di Farsifa, piano elettrico con unità Binson, Prophet, ma sempre e soprattutto per sopperire sui soli ad una mano ai suoi limiti tecnici a colpi di gusto.
Prima di morire disse, in una delle sue interviste sempre un po’ piene di grandi propositi , di voler comporre un album strumentale al piano e di averne registrato gran parte. Pratt e Gala Wright hanno negato che esistano queste registrazioni.
Lascia un commento