A Momentary Lapse of Reason e relativo tour furono concepiti tra il 1986 e Settembre 1987 in circostanze del tutto eccezionali: l’uscita di scena di Roger Waters con le relative dispute legali sul nome del gruppo, la pressione delle case discografiche per un perfetto disco in stile “Pink Floyd”e lo scetticismo da parte di molti sulle reali capacita’ dei soli Gilmour e Mason di replicare i fasti degli anni settanta.
Il risultato era tutt’altro che scontato allora, basterebbe ricordare l’insuccesso dei Genesis senza Phil Collins per capire come un nome di gran fama, da solo, non basti per garantire un nuovo pubblico.
Le prime canzoni furono composte da David Gilmour nel 1986, ufficialmente per un suo terzo album solista, ma con l’arrivo di Mason e Bob Ezrin e l’annuncio del ritorno dei Pink Floyd i discografici si fecero invadenti e pressanti per un disco che suonasse “Classico Floyd”. Ezrin e Gilmour diventarono le vere anime creative dietro al progetto e decisero di usare qualsiasi risorsa, anche esterna, per raggiungere il miglior risultato possibile.
Quello che era necessario trovare era un suono che rappresentasse i Pink Floyd con un occhio alle classifiche degli anni ottanta, un buon bassista e qualche valido paroliere per sostituire Waters, dei batteristi che potessero suonare alla Mason meglio e piu’ velocemente di lui, con il risultato che di fatto Nick non suono’ quasi niente perche’, per sua stessa ammissione, “era fuori allenamento e non gli piaceva il suono stesso delle sue parti”. Gilmour, la sua voce e la sua chitarra erano invece fuori discussione e sarebbero state il fulcro del disco.
Scorrendo le note di copertina e’ impossibile non notare il numero incredibile di musicisti e autori esterni come, tra gli altri, Tony Levin al basso, Carmine Appice e alla Batteria, Anthony Moore ai testi, Pat Leonard ai sintetizzatori.
Da notare l’entrata in scena di Jon Carin, geniale pulistruimentista di New York, con il quale Gilmour aveva suonato nella band di Brian ferry al Live Aid, che firmo’ come coaurote “Learning to Fly” e che diventera’ poi un elemento fondamentale sia della storia moderna della band che di Roger Waters.
Richard Wright, accreditato alle tastiere e cori, si uni’ al progetto solo all’ultimo momento e non ufficialmente tant’e che , nelle edizioni pre 1994 del disco, non compare neanche nella foto della copertina interna. Il suo avvicinamento avvenne nel mezzo delle complicatre dispute con Waters, forse proprio per rafforzara la posizione di Gilmour e Mason piu’ da un punto di vista legale che musicale. Essendo il disco quasi finito, Wright pote’ aggiungere solo sporadiche parti di hammond, ma non ebbe il tempo di influenzarne veramente il suono.
A Momentary Lapse of Reason non e’ un conpcept album ma una piu’ convenzionale raccolta di canzoni con un vago tema conduttore ispirato dalle registrazioni a bordo dell’Astoria: il tema del fiume come metafora dello scorrere della vita. Alcuni pezzi sono tutt’ora molto popolari come “ Learning to Fly”, “On The Turning Away” e “Sorrow” mentre altri sembrano adesso poco piu’ che riempitivi. E’ un disco che risente delle circostanze in cui e’ nato, sovra arrangiato e iperprodotto, chiassoso a tratti e con suoni allora troppo moderni che risultano adesso freddi. Al tempo stesso e’ pero’ un’abbuffata di soli di chitarra e Gilmour, Gilmour e ancora piu’ Gilmour come una perfetta antitesi di The Final Cut che era Waters, Waters e ancora piu’ Waters.
La copertina segno’ il ritorno del genio di Storm Torgherson ed e’ come sempre bella e suggestiva. I letti della foto sono adesso parte della surrealista iconografia Floydiana e sono tutti rigorosamente veri. L’idea gioca con l’ispirazione fluviale e la frase “ la visione di letto vuoto” da “Yet Another Movie”, trasformando il “letto del fiume” in “un fiume di letti”.
Il successo commerciale fu discreto, spinto dal super tour, ma anche dal fatto che, almeno allora, il disco ricevette buone recensioni e raggiunse l’obiettivo di reiventare una versione dei Pink Floyd per la “MTV generation” che fosse conforme alle mode della fine degli anni ’80, mantenendo, grazie alla voce e la chitarra di Gilmour, salde radici nel loro piu’ glorioso passato.
Nei suoi commenti sul disco Waters, che usci’quasi in contemporanea con Radio Kaos, defini’ il disco “ una discreta contraffazione, la maggior parte della canzoni sono terribili e le migliori sono mediocri, David pero’ suona molto bene, sara’ sempre un grande chitarrista” ma noto’ in seguito “non si sa neanche chi suona e chi ha scritto i pezzi”.
Nel 2006 Bob Ezrin inizio’ a lavorare ad un progetto affascinante: ri registrare nuove parti di tastiera e batteria con i “veri” Pink Floyd, Wright e Mason. L’idea non si e’ realizzata a causa della malattia e tragica scomparsa del tastierista.
La Canzone. Sorrow e’ la canzone di A Momentary Lapse of Reason che e’ forse sopravvissuta meglio al passare degli anni, che ha il miglior testo ed un terrificante suono di chitarra, sia per il solo che per i fraseggi distorti in apertura e chiusura. Quest’ultimi furono creati senza dispendio di mezzi registrando la chitarra suonata attraverso un piccolo amplificatore a pieno volume a Londra, spedendo i nastri a Los Angeles per ri registrare la stessa parte amplificata come in un concerto nell “Los Angeles Coliseum” per creare un effetto da “ suono dell’inferno”. Le batterie, tutte elettroniche, furono interamente programmate da Gilmour che suona praticamente tutti gli strumenti e che compose il pezzo da solo, con il testo che, caso quasi unico per lui, fu composto prima della musica.
Sorrow – Dolore
Il dolce odore di un grande dolore giace sul terreno
Piume di fumo salgono ed emergono su un cielo di piombo
Un uomo giace e sogna di campi verdi e fiumi
Ma si sveglia al mattino senza una ragione per farlo
Bloccato dal ricordo di un paradiso perduto
In gioventù o sogno, non può essere preciso
Incatenato per sempre ad un mondo scomparso
Non è abbastanza, non è abbastanza
Il suo sangue è gelato e ghiacciato dalla paura
Le sue ginocchia hanno tremato e ceduto nella notte
la sua mano è stata debole al momento della verità
Il suo piede è inciampato
Un Mondo, un Anima
Il tempo passa, il fiume scorre
E parla con il fiume di un amore perso e di impegno
Ed il silenzio risponde al vorticoso invito
Scorre nero e lento verso un mare d’olio
L’oscuro avvertimento di quel che sarà
C’è un vento incessante che soffia stanotte
E polvere negli occhi che mi acceca
C’è un silenzio che urla più forte delle parole,
Di promesse infrante.
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