UN POETA ALLA RICERCA DI SE’
Era il 13 marzo del 1966, quando si tenne il debutto di un nuovo gruppo musicale allo Spontaneus Underground, celebre locale alternativo della Londra anni ’60: The Pink Floyd. Roger Waters e compagni erano degli studenti di architettura, provenienti da Cambridge, che non suonavano musica ma “suonavano suoni” ipnotizzando letteralmente il pubblico.
Waters all’epoca era un ragazzo smilzo e schivo che fu completamente travolto dal ciclone della ritmica Londra, ricca di stimoli artistici, di fermenti, creativi, di psichedelica.
All’indomani dell’uscita dal gruppo di Syd Barrett fu lui, uomo colto, dal carattere difficile, estremamente intelligente e sensibile a prendere le redini del gruppo, proseguendo nella direzione dello studio e della ricerca di sonorità futuristiche, dando alla musica della band quel tocco ultramondano, engagè che era stato loro peculiarità fin dagli esordi.
Waters riuscì a catalizzare l’attenzione del gruppo non più su un unico leader, come era stato al tempo del carismatico Syd Barrett, ma sulla musica.
Abbandonato Syd al suo destino, i Pink Floyd, spinti da Roger Waters, avevano coltivato sul palcoscenico un atteggiamento impassibile, calcolato per mantenere il pubblico interamente concentrato sulla musica e sugli aspetti visuali, un anonimato consapevole e perseguito, una distanza intellettuale con il pubblico e con i media che si ripercosse anche nelle scelte delle copertine dei loro album, che dopo l’uscita di Syd; non li ritrasse mai. Alla loro immagine preferirono lo sperimentalismo fotografico dell’amico Storm Thorgerson, autore delle loro più geniali copertine. Waters, inoltre, abbandonò da subito, la via lattea, i pianeti e il cosmo intero che Syd, aveva cantato per dedicarsi a sé stesso alla sua analisi introspettiva.
In The Dark Side Of The Moon (1973) e in Wish You Were Here (1975) guardò dentro il suo intimo, esplorò la sua sofferenza, che meditò fino alle estreme conseguenze in The Wall (1979) dove sublimò musicalmente e non solo le sue paure: il tema dell’assenza, della mancanza del padre, morto durante la seconda guerra mondiale proprio in Italia ad Anzio, e sulla perdita metafisica dell’amico Syd, al quale indubbiamente si ispirò e dedicò numerosi brani (Shine On You Crazy Diamond in testa a tutti ma anche Brain Damage.)
LAVORI SOLISTI
Le esperienze soliste si sono orientate su due versanti:
1- le sperimentazioni sonore libere e innovative come per The Body (1970) realizzato con Ron Geesin, e il grande progetto dell’opera lirica Ca Ira, su cui lavora da quindici anni, e che sembra esser finalmente terminata.
2- il ritorno a temi molto cari al bassista: il malessere esistenziale e l’unitilità della guerra raffinatamente affrontati in The Pros And Cons Of Hitch-Hiking del 1984, Radio K. A. O. S (1987), e in Amused To Death (1992).
Waters è sempre stato affascinato al mondo del cinema. Tra le colonne sonore più particolari che ha realizzato When The Wind Blows (1986) spicca indubbiamente per intensità e coinvolgimento emotivo.
Roger torna con un tour solista nel 1999, di cui è testimonianza il dvd e il doppio cd live”In The Flesh”. Nel 2005 è il momento della storica reunion con i vecchi compagni in occasione del Live Aid. Dopo una lunga gestazione di oltre 10 anni, esce l’opera lirica “Ca ira”, che racconta la rivoluzione francese. L’opera debutta in versione strumentale a Roma, e in versione teatrale in Polonia l’anno dopo. Segue di nuovo un tour solista nel 2006 e 2007, con date anche in Italia, in cui viene riproposta l’esecuzione integrale di Dark Side of The Moon.
Roger Waters: un poeta volto alla ricerca di sé, e che trova nell’arte la sua catarsi, il suo riscatto.
HANNO DETTO DI LUI…
Come ebbe a dichiarare Mister Ron Geesin ingegnere del suono e co-autore della suite di Atom Heart Mother, Waters non era un grande bassista ma se la cavava.
In effetti, non è mai stato un virtuoso del basso, ma un preciso perfezionista pignolo e attento ai più intimi dettagli, ricercatore, sperimentatore, attratto dalle nuove tecnologie, creativo e profondo tanto da far dimenticare completamente i suoi limiti nell’esecuzione musicale. Da More (1969) fino ad arrivare ad Animals (1977), il suono di Roger è cristallino e si armonizza perfettamente con gli altri membri del gruppo. È con The Wall (1979) che il discorso cambia.
L’album, e successivamente il film tratto, diventano il “suo” lavoro, qui sono messe in gioco le sue paure, le sue speranze per cui Gilmour, Wright e Mason sono rilegati al ruolo di meri musicisti a servizio di sua maestà Mister Waters.
Il comandante lascia il suo vascello e prosegue da solo per altri mari.
SEGNI PARTICOLARI
Demiurgo che crea, distrugge e plasma ogni idea artistica.